martedì 9 luglio 2013

L'influenza del Portogallo in Giappone


 Il Giappone conserva davvero dei segreti nella sua cultura e questo non fa altro che farmi appassionare sempre di più...!! Sapevate che molte cose giapponesi derivano dalla cultura portoghese?

Partiamo dalla storia:
I portoghesi furono i primi occidentali a introdursi in Giappone. Fu esattamente nel 1543,quando i portoghesi raggiunsero le coste del Sol Levante. I portoghesi trovarono questo territorio vantaggioso per il commercio e nel 1557 si stabilirono a Macao,in Cina. Così portarono molte cose insolite,come tabacco,armi e zucche.
 La prima cosa che i giapponesi apprezzarono al loro arrivo fu proprio il moschetto,un tipo di fucile molto sottile. Così tutti i forgiatori di spade in quel periodo si occuparono di riprodurre quest'arma. Li aveva appassionati,poichè quest'ultimi erano abituati a combattere con la katana. Per contrastare il nemico bisognava essere vicini e poi confrontare le proprie abilità. Ma con questa "nuova arma" si poteva uccidere il nemico da lontano,senza essere vicini. ( questo non piacque molto ai samurai, poichè adoravano il confronto,uccidere con lealtà,quando invece quest'arma sembrava poco leale" e l'uso di armi si diffuse in pochissimo tempo.
Il principale centro di commercio era Nagasaki. L'influenza portoghese fu così forte, non solo per quanto riguarda il commercio,ma anche dal punto di vista religioso, che gli storici chiamarono questo periodo "secolo cristiano ".
Venne definito secolo cristiano perchè molti giapponesi si convertirono. Tutto iniziò con Francesco Saverio (battezzato come primo cristiano giapponese con il nome il di Paolo de Santa Fè ), un Gesuita, compagno di Ignazio di Loyola  (fondatore dei Gesuiti), che decise di convertire il popolo giapponese al Cristianesimo. All'inizio fu molto difficile,ma con il tempo,Saverio si accorse di avere un gran numero di seguaci. Intorno al 1557 erano già circa ventimila e si convertirono anche il principe di Omura e una dei minori sovrani di Kyushu. I Gesuiti accoglievano tutti,anche i più poveri e davano assistenza con i loro ospedali, e questo catturò il cuore della gente.
Questa è la prima cartina che i portoghesi realizzarono,rappresentando il territorio Giapponese.
I portoghesi influenzarono il territorio del Sol Levante anche sull'alimentazione e sulla lingua. Si, avete letto proprio bene. Infatti numerosi termini del giapponese odierno derivano da parole portoghesi. Per esempio la famosissima parola "arigato" deriva da "abrigado". Vi inserisco altre paroline : " iru " deriva da "ir" (andare) , "koreizyo" deriva da "colègio", "wakka" deriva da "vaca" (mucca), "Portugaro" deriva da "Portugal" (Portogallo), "koppu" deriva da "copo" (bicchiere), "tabako" deriva da "tabaco" (sigaretta), "pan" deriva da "pão" (pane), "kurata" deriva da "carta" (carta), "bilodo" deriva da "veluto" ( velluto) e tantissime altre parole.



Invece per quanto riguarda l'alimentazione,ci sono vari pranzetti che hanno origine portoghese. Per esempio la "tempura" infatti anche il nome deriva dal portoghese "tempero" che significa "condimento". Furono loro ad insegnare come friggere il pesce e questo era un piatto che consumavano i cristiani,poichè per tre giorni alla settimana non si cibavano di carne mangiavano questo piatto a base di verdure e pesce.

Il "sushi battera" ha origini portoghesi. E' un sushi che viene preparato con una scatola in legno, che veniva chiamata "bateira" in portoghese,che significa "battello" o "piccola barca". Qui il metodo di preparazione. Per la preparazione, si introduce un filetto di sgombro all'interno della scatola in legno. Successivamente viene aggiunto del riso, e pezzi di alghe con aceto. Poi si preme il coperchio della scatola e infine il tutto verrà tagliato a pezzi rettangolari. E' un sushi famoso ad Osaka.




 Il Tonkatsu è un tipico pranzo con cotoletta di carne di maiale,servita con del cavolo cappuccio e una zuppa di miso. Originariamente la cotoletta era con carne di manzo. La nuova versione risale al 1890.



Il Sukiyaki è un piatto conposto da carne e tofu bolliti insieme a verdure,salsa di soia,zucchero e mirin ( vino di riso). Esistono varie varianti e la più comune  comprende oltre al tofu e alla carne i noodles, funghi enoki, una cipolla negi , uova e salsa di soia. E' un piatto unico,solitamente consumato nelle feste di fine anno giapponesi. Questo pasto è considerato economico,ma completo.



Si chiama "Castella"o "Kasutera" il famoso e semplice dolce fatto con uova,zucchero, farina e mizuame ( sciroppo di amido ). Il suo nome deriva dal portoghese "Pão de Castella", ovvero "Pan di Castiglia". Essendo un dolce che poteva essere conservato per un lungo periodo di tempo,fu spesso apprezzato da chi andava in mare per mesi. Nel periodo Edo era molto costoso a causa del costo dello zucchero.
Questa torta solitamente viene venduta in scatole lunghe 27cm. Questo dolce sarebbe un parente del nostro "Pan di Spagna". Castiglia è un ex regno di Spagna,quindi il "pan di Spagna" e altre varianti sono quasi sinonimo di "Pão de Castella". Ai giorni nostri vengono aggiunti nuovi ingredienti come il thè verde in polvere e il miele ed è una specialità di Nagasaki.


I "Konpeito" sono della colorate caramelle giapponesi. Il loro nome deriva da "confeito" che significa confetto. La raffinazione della zucchero non esisteva ancora in Giappone,così furono i missionari a portare queste dolcezze. Si dice addirittura che il missionario Luìs Fròis, ne regalò una bottiglia ad un famoso daimyo , Oda Nobunaga (feudatario della provincia di Owari ) per permettergli di diffondere il Cristianesimo.
I "konpeito" sono caramelline di 5-10 cm e la sua forma così bizzara dipende dal suo processo di cottura.
Oggi in Giappone,vengono preparate a mano, con un lungo processo di 10-7 giorni. Viene lasciata colare l'acqua zuccherata in una vasca rotante,detta "dora".

Nel 1630 il Giappone chiuse le frontiere e vietò i vari commerci con altri popoli.Anche i portoghesi furono cacciati dal Giappone. Fu un periodo di isolamento, privo di contatti con il mondo esterno. La politica di isolamento durò 200 anni e in questo periodo fu anche vietata la religione cristiana, ma il Giappone non si fermò con le conquiste e allargò i suoi territori con Hakkaido e altre isole.



     <3 la vostra Kotoko <3


3 commenti:

Ilaria Barulli ha detto...

Avevo letto giusto qualche giorno fa dei Portoghesi in Giappone, ma non sapevo che avessero avuto così tanta influenza..
Avevo letto anche, riguardo alle armi, che i Portoghesi rimasero stupiti della grande quantità di metalli in Giappone, mentre i Giapponesi della resistenza delle armature portoghesi. Mi stupisco sempre quando scopro come interagiscono popoli diversi! Grazie mille per il post, Kotoko! E' davvero interessante! Sarebbe bello sapere anche quali altri popoli possono essere entrati in contatto con il Giappone, oltre agli Americani ovviamente :)

Unknown ha detto...

I tuoi post sono interessanti come sempre!! Da fanatica di videogiochi avevo visto sull'"Atelier di Annie" (gioco giapponese per nds ;-P) tanti piatti giapponesi tra cui la castella che mi aveva incuriosito molto...Ora che ho letto il post non riesco a credere che sia il pan di spagna (o di Castiglia XD)conosciuto tramite i portoghesi!!!Io ho sempre creduto che il popolo giapponese avesse avuto influenze quasi esclusivamente cinesi o al massimo inglesi e americane. Abrigado per il post Koto-tan !!! <3 <3

Kotoko Okita ha detto...

Grazie ad entrambe che venite sempre a farmi visita in queto blog :)
Grazie di cuore davvero..!!